Gli ebrei by Piero Stefani

Gli ebrei by Piero Stefani

autore:Piero Stefani [Stefani, Piero]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Sociologia, Farsi un'idea
editore: il Mulino
pubblicato: 2010-04-14T22:00:00+00:00


Il messianismo

Le feste e l’intero ciclo liturgico sono contraddistinti nell’ebraismo tanto dal ricordo degli avvenimenti passati quanto dall’attesa del futuro compimento della speranza messianica. Nei riti che scandiscono la vita individuale, la memoria e l’attesa si manifestano in modo particolare nel legame instaurato tra il singolo ebreo e le vicende complessive del popolo d’Israele. In questa prospettiva non è difficile comprendere, ad esempio, perché nel corso della cerimonia nuziale vi sia la consuetudine di spezzare un calice di vetro in segno di lutto per l’avvenuta distruzione di Gerusalemme: ciò significa che pure nei momenti di grande gioia non ci si dimentica della presenza di un lato «mancante», bisognoso di essere redento. Questo stesso spirito è presente pure nell’uso di lasciare nella propria casa un angolo di parete non dipinto. Simili segni di incompiutezza sono sia ricordo di passate distruzioni, sia attesa di un prossimo, completo riscatto. La speranza messianica ebraica trova difatti uno dei suoi presupposti irrinunciabili proprio in questa compenetrazione tra vita individuale e vicenda storica complessiva del popolo d’Israele.

L’idea messianica costituisce un apporto ebraico che, in modo diretto o indiretto, ha avuto ripercussioni di vastissima portata sulla storia mondiale. Essa, tra l’altro, ha inculcato in varie culture e civiltà la prospettiva di un tempo lineare orientato verso un riscatto finale. Anche in questo caso però alla vastità degli influssi non corrisponde la presenza di una realtà ebraica omogenea. La speranza messianica ebraica nel corso dei millenni ha avuto infatti moltissime, quanto eterogenee, manifestazioni. Essa, nel suo nucleo profondo, può venire ricondotta a un unico, grande desiderio: liberare Israele dalla sua schiavitù e da tutte le sue tribolazioni e arrecare redenzione a tutti i popoli attraverso il riscatto di Israele. La liberazione e restaurazione del popolo ebraico sono quindi viste come un modo per spianare la strada alla redenzione di tutti. Nel messianismo ebraico perciò vi è la presenza tanto di una componente «particolare», rappresentata dal piccolo popolo d’Israele, quanto di un orizzonte universale, formato dall’intera umanità. A sua volta tutto ciò presuppone che l’ebraismo, in tutte le sue forme e manifestazioni, veda la redenzione come un evento che ha luogo pubblicamente sulla scena della storia, cioè come un avvenimento situato nel mondo visibile e che non può essere concepito separato da questo mondo. Di conseguenza, il messianismo ebraico è dotato di una valenza sia spirituale sia, in senso lato, politica, in quanto l’età messianica deve aver luogo sulla scena della storia comportando un visibile e concreto mutamento dei rapporti tra Israele e le genti.

Il conseguimento di uno shalom («pace») universale, la realizzazione delle profezie bibliche secondo cui le spade saranno mutate in falci e le lance in vomeri (cfr. Isaia 2,2-4; Michea 4,1-3) e il sicuro, pacifico ritorno d’Israele disperso alla sua terra sono da intendersi come immagini comunque significative dell’età messianica. Già da queste prime considerazioni si comprende che, per la tradizione ebraica, l’età messianica è più importante della figura del messia. Si potrebbe perciò affermare che nell’ebraismo la visione di gran lunga prevalente è una concezione



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